di CAMILLO BECCALLI
“Quanto allo Zaratàn, io non ho mai conosciuto nessuno che assicurasse d’averlo visto coi suoi occhi. Ma so che ci sono marinai i quali pretendono d’essere sbarcati su certe isole in mezzo al mare, dove c’erano boschi e valli e crepacci, e d’avere acceso un gran fuoco: e quando il fuoco raggiunse il dorso dello Zaratàn, questo cominciò a scivolare sulle acque con loro sopra e con tutte le piante che ci crescevano, per modo che solo chi riuscì a fuggire subito poté salvarsi. Questo racconto è il più assurdo e favoloso di tutti i racconti assurdi e favolosi”.
Non è necessario ripescare dall’immaginario fantastico del Libro degli animali di al-Yahiz, zoologo musulmano del principio del secolo IX, per comprendere come la Sicilia, da sempre, sia stata capace, suo malgrado, di inabissare la memoria di donne e uomini che tanto grande, inafferrabile e magnetica l’hanno resa. Basta leggere questo saggio per riscoprirne le storie.
Camillo Beccalli, abilitato avvocato, riveste un rilevante ruolo all’interno della Pubblica Amministrazione. Ha curato moltissimi articoli giuridici, in particolare, da circa venti anni, sulla rivista “Il Fisco” della Wolters Kluwer. Sin da giovanissimo è stato interessato al giornalismo e alla cultura locale, con esperienze già in periodici scolastico-associativi registrati.
Tra le pubblicazioni dell’autore: “Talía. Sguardi inediti sulla Sicilia, i siciliani e la sicilianità” Kerayles edizioni 2022; “Napoleone chi?” Apalòs 2022.
Pagine: 128, brossura
Prezzo di copertina: 14.00 €
ISBN 978-88-947526-7-0